sabato 12 giugno 2021
STUDIO D'ARTE DEFENDI CINZIA: RESPIRARE ARTE PER VIVERE MEGLIO !
Abbiamo bisogno di Arte, RESPIRARE ARTE PER VIVERE MEGLIO ! Dopo il periodo tremendo che abbiamo vissuto tutti, ora in questi mesi difficili e ancora pieni di tensione, abbiamo proprio bisogno di respirare serenità con l'aiuto dell'Arte. E per questo che riapro lo spazio / gallery al pubblico, sempre seguendo le norme ministeriali Anti Covid riguardo al distanziamento fisico. Presso il NUOVO ATELIER "STUDIO D'ARTE DEFENDI CINZIA" trovate lo spazio dove potete coltivare i vostri hobby: pittura su tela, vetro, porcellana e ceramica, tessuto e altri supporti; non solo pittura, ma per esempio musica con lezioni di pianoforte e chitarra da compagnia, basic per tutti. Si potranno costituire anche piccolo gruppi di musica d'insieme.
Ma non è finita qui, perchè ci sono tantissimi corsi in programma che vi comunicherò prossimamente.
Questo nuovo studio d'arte offre anche un'ampia sala laboratorio per attività creative di vario genere.
Da poco è stato aperto uno spazio espositivo dove lavorare in condivisione e dove poter organizzare mostre ed eventi, avendo la possibilità di esporre le vostre opere secondo un calendario concordato in sede.
Ogni primo incontro è sempre gratuito, per presentarsi e conoscere l'ambiente, concordare gli intenti, stabilire cosa si vuole fare, scegliere i corsi più idonei per i propri gusti e desideri, il tutto finalizzato all'orientamento artistico e al benessere psicofisico.
Facendo arte si sta meglio ... e si sta insieme, in compagnia, serenamente!
Venite a visitare il laboratorio, situato in viale Ortles, 82, 20139 Milano, prenotando con me un primo incontro senza impegno telefonando qui al 329 5954901.
ATTIVITA' CREATIVE PROPOSTE ALLO STUDIO D'ARTE DEFENDI
Presso il NUOVO ATELIER STUDIO D'ARTE trovate lo spazio dove potete coltivare i vostri hobby: pittura su tela, vetro, porcellana e ceramica, tessuto e altri supporti; non solo pittura, ma per esempio musica con lezioni di pianoforte e chitarra da compagnia, basic per tutti. Si potranno costituire anche piccolo gruppi di musica d'insieme. Ma non è finita qui, perchè ci sono tantissimi corsi in programma che vi comunicherò prossimamente. Questo nuovo studio d'arte offre anche un'ampia sala laboratorio per attività creative di vario genere. Da poco è stato aperto uno spazio espositivo dove lavorare in condivisione e dove poter organizzare mostre ed eventi, avendo la possibilità di esporre le vostre opere secondo un calendario concordato in sede. Ogni primo incontro è sempre gratuito, per presentarsi e conoscere l'ambiente, concordare gli intenti, stabilire cosa si vuole fare, scegliere i corsi più idonei per i propri gusti e desideri, il tutto finalizzato all'orientamento artistico e al benessere psicofisico. Facendo arte si sta meglio ... e si sta insieme, in compagnia, serenamente! Venite a visitare il laboratorio, situato in viale Ortles, 82, 20139 Milano, prenotando con me un primo incontro senza impegno, SCRIVENDO NEI MESSAGGI qui al n° 329 5954901.
IMMERSIONE IN UNO SPAZIO-ARTE CON IL TUO GRUPPO DI AMICI PER STARE SERENI IN COMPAGNIA.
Lo Studio d'Arte Defendi Cinzia, in via Ortles n° 82 a Milano, vi accoglie con un ventaglio di proposte e di attività creative, per-Corsi immersivi di musica/colore. Immersione in un spazio-arte con le Nuove Tecnologie al servizio dell'Arte. Qui si dipingerà, ma al termine dell'opera il tuo dipinto sarà arricchito dalla Realtà Aumentata per sovrapporre un ulteriore messaggio. Qui si potranno fare esperienze artistiche guidate e vivere tempo dedicato a se stessi, individuale o anche in compagnia dei vostri amici, con un programma personalizzato e concordato, ma molto flessibile in base alle esigenze.
Attività artistiche per il benessere psicofisico e la ricerca personale.
BENVENUTI AL NUOVO ATELIER DI PITTURA E INCONTRI D'ARTE CON CINZIA DEFENDI
Presso il NUOVO ATELIER STUDIO D'ARTE trovate lo spazio dove potete coltivare i vostri hobby: pittura su tela, vetro, porcellana e ceramica, tessuto e altri supporti; non solo pittura, ma per esempio musica con lezioni di pianoforte e chitarra da compagnia, basic per tutti. Si potranno costituire anche piccolo gruppi di musica d'insieme.
Ma non è finita qui, perchè ci sono tantissimi corsi in programma che vi comunicherò prossimamente.
Questo nuovo studio d'arte offre anche un'ampia sala laboratorio per attività creative di vario genere.
Da poco è stato aperto uno spazio espositivo dove lavorare in condivisione e dove poter organizzare mostre ed eventi, avendo la possibilità di esporre le vostre opere secondo un calendario concordato in sede.
Ogni primo incontro è sempre gratuito, per presentarsi e conoscere l'ambiente, concordare gli intenti, stabilire cosa si vuole fare, scegliere i corsi più idonei per i propri gusti e desideri, il tutto finalizzato all'orientamento artistico e al benessere psicofisico.
Facendo arte si sta meglio ... e si sta insieme, in compagnia, serenamente!
Venite a visitare il laboratorio, situato in viale Ortles, 82, 20139 Milano, prenotando con me un primo incontro senza impegno telefonando qui al 329 5954901.
lunedì 7 ottobre 2013
sabato 2 febbraio 2013
mercoledì 28 settembre 2011
mercoledì 18 maggio 2011
CINZIA DEFENDI espone i suoi dipinti dedicati al BOXER: "Boxer paintings by Cinzia Defendi Guerrini" for ATIBOX 2011 - WORLD BOXER SHOW 2011
L’Esposizione Atibox rappresenta il più importante momento d’incontro di tutti coloro che a vario modo sono legati al Boxer: Vi invito pertanto al mio STAND dove esporrò tutti i miei dipinti dedicati esclusivamente ai Boxers
Potrete trovare dipinti originali, unici ed esclusivi su vari tipi di supporti: dalle magliette agli orologi, dalla porcellana agli asciugamani, gioielli di alto artigianato, ecc.... e BOXER DIPINTI ANCHE SUGLI ACCESSORI BAGNO E LAVABI, COORDINATI AGLI ASCIUGAMANI SEMPRE DIPINTI A MANO CON COLORI INDELEBILI E LAVABILI.
E' possibile commissionare su posto altri oggetti dipinti personalizzati con il ritratto del vostro amato Boxer.
LUOGO: nella splendida Villa Farsetti, in Via Roma,1
33036 SANTA MARIA DI SALA (VENEZIA)- ITALIA.
MAPS: LUOGO DELL'ESPOSIZIONE
INFO :ATIBOX 2011 - ITALIA
VIDEO su YOU TUBE: ATIBOX 2011- LOCATION - SANTA MARIA DI SALA
Per intanto ... potete visionare i links qui sotto riportati:
SU FACEBOOK: ATIBOX 2011 - BOXER PAINTING BY CINZIA DEFENDI GUERRINI
SU FACEBOOK: LA VETRINA DEI BOXER DIPINTI - MY BOXER PAINTINGS
MY BLOG : I BOXER DIPINTI DI CINZIA DEFENDI
MY BLOG : ANIMALI DIPINTI di CINZIA DEFENDI ESPOSIZIONE PERMANENTE dei miei dipinti a MILANO al NEGOZIO M EMMEBAGNO:
SU FACEBOOK: M EMMEBAGNO NELLA VETRINA VIRTUALE DI CINZIA DEFENDI
LUOGO: nella splendida Villa Farsetti, in Via Roma,1
33036 SANTA MARIA DI SALA (VENEZIA)- ITALIA.
MAPS: LUOGO DELL'ESPOSIZIONE
INFO :ATIBOX 2011 - ITALIA
VIDEO su YOU TUBE: ATIBOX 2011- LOCATION - SANTA MARIA DI SALA
Per intanto ... potete visionare i links qui sotto riportati:
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sabato 6 marzo 2010
LA PIETA' DEL MICHELANGELO: STUDIO PER IL RITRATTO DELLA MADONNA DI CINZIA DEFENDI.
SUBLIME !!!
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che è anche uno dei più grandi "contenitori" di opere d'arte di tutta la terra.
OSSERVIAMO I MERAVIGLIOSI DETTAGLI !!!
COSI' HO DIPINTO UN RITRATTO DELLA MADONNA IN SQUARE SHADERS SU PORCELLANA:
clicca sull'immagine per ingrandire!
RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI INTORNO AL VOLTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'":
-si osservi: la Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico.
-il volto non esprime sofferenza o dolore ... ma rassegnazione; non è annientato dal dolore ma appare consapevole, pienamente conscio del compiersi di un destino inevitabile e annunciato.
-la perfezione di questa posa e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale (ricordiamoci che Ella sapeva da tempo che il Figlio Suo doveva morire per poi risorgere) quindi un dolore vissuto da tempo.
-il fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".
-osservando l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, si può pensare che Michelangelo, sottolineando la castità di Lei, volesse simboleggiare la Sua purezza, con la Sua Eterna giovinezza.
-oppure potrebbe essere soltando un gesto di estrema devozione alla Madonna, Madre di Dio, che Michelangelo Le offre dovendo esaltarla in un'opera: raffigurare la Madre di Dio Bellissima, giovane e rassegnata nel Suo immenso Amore, togliendoLe anche la bruttura di un viso sofferente e straziato dal dolore di una madre che perde un figlio.
La perfezione di questo volto della Vergine mi ha indotto a studiarne i tratti dipingendo su porcellana in tecnica Square Shaders accarezzandone i lineamenti che il Grande Maestro decise.
Non so se ho reso l'idea con le parole, ma sono pensieri delicati e sfuggevoli che si rincorrono nella mente di ogni artista ... considerazioni che sono importanti per raggiungere il massimo nella realizzazione di un'opera ....
E ORA LE INFORMAZIONI SULL'OPERA:
Michelangelo, a 22 anni, realizza una Pietà marmorea per la Chiesa di Santa Petronilla a Roma su commissione del cardinale francese Jean Bilhères de Lagraulas.
La realizza fra il 1498 e il 1499, anche se sembra si sia procurato il marmo ( di Carrara) già nel 1497.
La scultura è alta 174 cm, larga 195 cm e profonda 69 cm. Infatti questa poca profondità ci dice che questa scultura è pensata per essere vista frontalmente, se infatti la si osserva di lato si noterà che è schiacciata, compressa, anche solo spostandosi di poco dal centro si perdono particolari ( come la definizione della muscolatura, i panneggi, ecc.) importantissimi.
Il dinamismo e la morbidezza delle linee, la resa plastica delle forme corporee e delle pieghe di tessuti, fanno della scultura uno dei capolavori del genio michelangiolesco.
La figura rappresenta la Madonna che tiene sulle ginocchia il figlio appena deposto dalla croce. Maria in quest'Opera è «l’archetipo della donna che è creatrice della vita e insieme custode della morte» (C. de Tolnay).
La Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico;essa sorregge il figlio con la mano destra sotto il braccio di lui lasciato andare; nelle mani di Gesù sono perfettamente visibili i buchi della croce.
La pietà non narra il dolore della madre, non mostra lo strazio del corpo martoriato di Cristo: l'una e l'altro, la vita e la morte, riuniti insieme, raggiungendo la “perfezione” divina. Si spiega così la forma piramidale che, dalla larghezza della base salendo a spirale, conduce al vertice, quindi all'unità, nella testa della Vergine.
Lo spessore relativamente piccolo, rispetto alla larghezza e all'altezza, significa che lo spettatore è costretto a percepire il gruppo statuario come un rilievo addossato a un piano ideale di fondo. Il punto di vista di Michelangelo, è sempre, perciò, uno solo: quello frontale.
Le pieghe sovrabbondanti della veste, hanno lo scopo di far risaltare maggiormente, per contrasto, la bellezza, la ricercatezza alessandrina del corpo nudo, e di dare un senso avvolgente a tutta la composizione. Questo ampio panneggio della Madonna è in contrasto con il corpo levigato di Gesù. La perfezione di questo e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale.
Perciò, a chi gli faceva osservare l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, Michelangelo poteva replicare di aver voluto rendere la castità di lei. Nella Pietà non vi è edonismo, cioè la bellezza goduta di se per se stessa; vi è invece il senso più profondo del neoplatonismo e del classicismo fiorentino: l'idea è compiutamente espressa, le forme sono perciò totalmente finite.
L'estrema levigatezza della superficie marmorea conferisce un effetto mimetico straordinario, paragonato da Vasari ad un miracolo.
I due personaggi principali (Cristo e la Madonna) sono estremamente levigati, a differenza del basamento, che risulta essere scolpito piuttosto grossolanamente. È in dubbio se Michelangelo abbia lasciato il basamento abbozzato per sua volontà oppure no, ma la tesi più accreditata è che lo abbia fatto di proposito, per esaltare ancor di più la divinità del Cristo e la santità della Madonna, e segnare una netta divisione tra umanità (terrena) e divinità.
Il corpo di Gesù, splendidamente scolpito nel marmo lucido, appare talmente morbido e fluente da fare comprendere che è appena morto, quasi ancora pervaso dal sangue dentro le vene, come un ultimo anelito di sfuggevole vita, la posizione delle braccia e delle gambe esprime appieno questo concetto di trapasso ideale. Il corpo è risanato dal supplizio subito, quasi che le sue ferite si fossero riemarginate miracolosamente per celebrare una nuova nascita interiore. Solo un graffio, sul pettosolo qualche insignificante ferita sugli arti,quasi a voler ridimensionale la crudeltà delle atrocità subite riconducendole in un pensiero più ampio di redenzione e resurrezione, in un concetto di umanismo intellettuale positivo e sacralmente solenne.
Il volto di Cristo è, come il corpo, bellissimo e rilassato, tanto da sembrare addormentato, è sereno. Lui ha perdonato. Lui ha compiuto il destino per cui ha vissuto tutta la vita.
Maria non guarda il volto del figlio, o il suo corpo esanime. Maria abbassa lo sguardo e guarda dentro di se, ripensando forse alla loro vita.
La struttura è visibilmente piramidale, con la veste della Madre che si allarga verso il basamento e le gambe divaricate per meglio armonizzare con essa il corpo orizzontale del Cristo. Il raccordo tra la verticalità della Madonna e l'orizzontalità del figlio viene dato dal panneggio che permette il passaggio fluido e armonizzato, è infatti un panneggio sinuoso, fluido con effetti traslucidi.
L'abito sovrabbondante e il sudario contribuiscono a fornire una solida piattaforma al complesso scultoreo.
La loro posizione riprende l'iconografia nordica della Pietà (ossia adottata per prima dagli artisti fiamminghi), prevedente la Madonna anziana con in grembo il Figlio, ma variando da esse, Michelangelo la rappresenta estremamente giovane, quasi più del figlio, a simboleggiare la sua purezza, la sua eterna giovinezza.
Si dice che Michelangelo non avesse un buon carattere, perciò quando fu esposta la Pietà al pubblico, si mischiò fra la folla per udirne i commenti. Molte erano le voci, sia che la statua fosse di natura antica (Michelangelo infatti era un ottimo falsario di statue antiche del mondo classico), sia che fosse un'opera nordica, ma nessuna elogiava il suo lavoro. Così l'autore, infastidito dalle voci, decise di firmarla lungo la cintura che tiene la veste ("Angelus Bonarotus Florentinus faciebat"). È l'unica opera di Michelangelo firmata.
La Pietà è raffinatamente levigata e perfetta sotto l’aspetto formale nella sua pacata espressione di raccolto dolore. È un dolore composto, intimo, espresso dal dolce volto della Vergine, che indica insieme alla compassione verso il Figlio morto la rassegnazione alla volontà divina. È l’unica opera firmata di Michelangelo, firma che testimonia la contentezza per il risultato raggiunto con amorosa fatica e la consapevolezza di essere il primo scultore di Roma (e del mondo). La “giovinezza” del volto della Vergine nei confronti della maturità del Figlio ha una spiegazione teologica in quanto simbolo dell’immacolatezza della Madre di Dio non corrotta da peccato alcuno.
Altre interpretazioni:
È possibile riconoscere sulla destra la mano della Madonna che sembra mostrare il figlio morto ai presenti.
Le Madonne in genere raffigurate da Michelangelo sono prive del sorriso e della naturale tenerezza verso il figlio. Hanno un volto serio, meditabondo e muto. Può darsi che ciò sia dipeso dal fatto che l’artista, rimasto orfano di madre in giovane età, abbia molto sofferto.
Michelangelo Buonarrotti, nato il 6 marzo 1475 a Caprese nel Casentino, secondo di cinque fratelli, fu dato in balia alla moglie di uno scalpellino di Settignano. Sua madre Francesca morì nel 1481. Suo padre Ludovico presto si risposò e riprese il figlio a 11 anni.La precoce scomparsa della madre contribuì forse alla formazione del suo carattere serio e malinconico e al suo modo di raffigurare la Madonna priva di tenerezza materna verso il Bambino Gesù, tenerezza che egli non aveva potuto sperimentare nella sua infanzia. Nelle sue Madonne infatti la madre ha un volto serio, meditabondo e muto (come nella Pietà), non stabilisce un rapporto affettuoso col figlio, manca un qualsiasi accenno al sorriso, il suo sguardo è distante e lontano.
Michelangelo inoltre non vuole rappresentare la scena con lo scopo di narrare un episodio (la morte di Cristo) ma è principalmente interessato all'aspetto simbolico della totalità: Maria è rappresentata giovane come quando concepì Cristo, e con il gesto dimostrativo della mano sinistra pare dire al fedele che ciò che aveva previsto (la morte di suo figlio) si è avverato.
Il tema deve essere interpretato in chiave teologica. Cristo non è solo il figlio morto di una madre che lo contempla straziata, ma il corpo eucaristico che si offre ai fedeli durante la Santa Messa: la salda e monumentale figura di Maria rappresenta
la Chiesa e le sue ginocchia sono l’altare su cui si compie il sacrificio. Sul corpo di Cristo, dalla classica bellezza, non vi è alcuna traccia della sofferenza patita: questo dato, insieme ai delicati lineamenti della Madre, che non sono quelli di una
donna ormai avanti con gli anni (la sua perenne giovinezza è quella della Chiesa che continuamente si rinnova), sembrano rimandare a una dimensione senza tempo, in cui eternamente si ripete la morte e la resurrezione del Cristo, che sono stati lo strumento della salvezza dell’uomo.
«La Pietà consacrò la fama di Michelangelo, imponendolo senza rivali sulla scena artistica italiana. […]
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che pure è uno dei più grandi contenitori di opere d'arte di tutta la terra.
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che è anche uno dei più grandi "contenitori" di opere d'arte di tutta la terra.
OSSERVIAMO I MERAVIGLIOSI DETTAGLI !!!
COSI' HO DIPINTO UN RITRATTO DELLA MADONNA IN SQUARE SHADERS SU PORCELLANA:
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RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI INTORNO AL VOLTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'":
-si osservi: la Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico.
-il volto non esprime sofferenza o dolore ... ma rassegnazione; non è annientato dal dolore ma appare consapevole, pienamente conscio del compiersi di un destino inevitabile e annunciato.
-la perfezione di questa posa e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale (ricordiamoci che Ella sapeva da tempo che il Figlio Suo doveva morire per poi risorgere) quindi un dolore vissuto da tempo.
-il fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".
-osservando l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, si può pensare che Michelangelo, sottolineando la castità di Lei, volesse simboleggiare la Sua purezza, con la Sua Eterna giovinezza.
-oppure potrebbe essere soltando un gesto di estrema devozione alla Madonna, Madre di Dio, che Michelangelo Le offre dovendo esaltarla in un'opera: raffigurare la Madre di Dio Bellissima, giovane e rassegnata nel Suo immenso Amore, togliendoLe anche la bruttura di un viso sofferente e straziato dal dolore di una madre che perde un figlio.
La perfezione di questo volto della Vergine mi ha indotto a studiarne i tratti dipingendo su porcellana in tecnica Square Shaders accarezzandone i lineamenti che il Grande Maestro decise.
Non so se ho reso l'idea con le parole, ma sono pensieri delicati e sfuggevoli che si rincorrono nella mente di ogni artista ... considerazioni che sono importanti per raggiungere il massimo nella realizzazione di un'opera ....
E ORA LE INFORMAZIONI SULL'OPERA:
Michelangelo, a 22 anni, realizza una Pietà marmorea per la Chiesa di Santa Petronilla a Roma su commissione del cardinale francese Jean Bilhères de Lagraulas.
La realizza fra il 1498 e il 1499, anche se sembra si sia procurato il marmo ( di Carrara) già nel 1497.
La scultura è alta 174 cm, larga 195 cm e profonda 69 cm. Infatti questa poca profondità ci dice che questa scultura è pensata per essere vista frontalmente, se infatti la si osserva di lato si noterà che è schiacciata, compressa, anche solo spostandosi di poco dal centro si perdono particolari ( come la definizione della muscolatura, i panneggi, ecc.) importantissimi.
Il dinamismo e la morbidezza delle linee, la resa plastica delle forme corporee e delle pieghe di tessuti, fanno della scultura uno dei capolavori del genio michelangiolesco.
La figura rappresenta la Madonna che tiene sulle ginocchia il figlio appena deposto dalla croce. Maria in quest'Opera è «l’archetipo della donna che è creatrice della vita e insieme custode della morte» (C. de Tolnay).
La Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico;essa sorregge il figlio con la mano destra sotto il braccio di lui lasciato andare; nelle mani di Gesù sono perfettamente visibili i buchi della croce.
La pietà non narra il dolore della madre, non mostra lo strazio del corpo martoriato di Cristo: l'una e l'altro, la vita e la morte, riuniti insieme, raggiungendo la “perfezione” divina. Si spiega così la forma piramidale che, dalla larghezza della base salendo a spirale, conduce al vertice, quindi all'unità, nella testa della Vergine.
Lo spessore relativamente piccolo, rispetto alla larghezza e all'altezza, significa che lo spettatore è costretto a percepire il gruppo statuario come un rilievo addossato a un piano ideale di fondo. Il punto di vista di Michelangelo, è sempre, perciò, uno solo: quello frontale.
Le pieghe sovrabbondanti della veste, hanno lo scopo di far risaltare maggiormente, per contrasto, la bellezza, la ricercatezza alessandrina del corpo nudo, e di dare un senso avvolgente a tutta la composizione. Questo ampio panneggio della Madonna è in contrasto con il corpo levigato di Gesù. La perfezione di questo e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale.
Perciò, a chi gli faceva osservare l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, Michelangelo poteva replicare di aver voluto rendere la castità di lei. Nella Pietà non vi è edonismo, cioè la bellezza goduta di se per se stessa; vi è invece il senso più profondo del neoplatonismo e del classicismo fiorentino: l'idea è compiutamente espressa, le forme sono perciò totalmente finite.
L'estrema levigatezza della superficie marmorea conferisce un effetto mimetico straordinario, paragonato da Vasari ad un miracolo.
I due personaggi principali (Cristo e la Madonna) sono estremamente levigati, a differenza del basamento, che risulta essere scolpito piuttosto grossolanamente. È in dubbio se Michelangelo abbia lasciato il basamento abbozzato per sua volontà oppure no, ma la tesi più accreditata è che lo abbia fatto di proposito, per esaltare ancor di più la divinità del Cristo e la santità della Madonna, e segnare una netta divisione tra umanità (terrena) e divinità.
Il corpo di Gesù, splendidamente scolpito nel marmo lucido, appare talmente morbido e fluente da fare comprendere che è appena morto, quasi ancora pervaso dal sangue dentro le vene, come un ultimo anelito di sfuggevole vita, la posizione delle braccia e delle gambe esprime appieno questo concetto di trapasso ideale. Il corpo è risanato dal supplizio subito, quasi che le sue ferite si fossero riemarginate miracolosamente per celebrare una nuova nascita interiore. Solo un graffio, sul pettosolo qualche insignificante ferita sugli arti,quasi a voler ridimensionale la crudeltà delle atrocità subite riconducendole in un pensiero più ampio di redenzione e resurrezione, in un concetto di umanismo intellettuale positivo e sacralmente solenne.
Il volto di Cristo è, come il corpo, bellissimo e rilassato, tanto da sembrare addormentato, è sereno. Lui ha perdonato. Lui ha compiuto il destino per cui ha vissuto tutta la vita.
Maria non guarda il volto del figlio, o il suo corpo esanime. Maria abbassa lo sguardo e guarda dentro di se, ripensando forse alla loro vita.
La struttura è visibilmente piramidale, con la veste della Madre che si allarga verso il basamento e le gambe divaricate per meglio armonizzare con essa il corpo orizzontale del Cristo. Il raccordo tra la verticalità della Madonna e l'orizzontalità del figlio viene dato dal panneggio che permette il passaggio fluido e armonizzato, è infatti un panneggio sinuoso, fluido con effetti traslucidi.
L'abito sovrabbondante e il sudario contribuiscono a fornire una solida piattaforma al complesso scultoreo.
La loro posizione riprende l'iconografia nordica della Pietà (ossia adottata per prima dagli artisti fiamminghi), prevedente la Madonna anziana con in grembo il Figlio, ma variando da esse, Michelangelo la rappresenta estremamente giovane, quasi più del figlio, a simboleggiare la sua purezza, la sua eterna giovinezza.
Si dice che Michelangelo non avesse un buon carattere, perciò quando fu esposta la Pietà al pubblico, si mischiò fra la folla per udirne i commenti. Molte erano le voci, sia che la statua fosse di natura antica (Michelangelo infatti era un ottimo falsario di statue antiche del mondo classico), sia che fosse un'opera nordica, ma nessuna elogiava il suo lavoro. Così l'autore, infastidito dalle voci, decise di firmarla lungo la cintura che tiene la veste ("Angelus Bonarotus Florentinus faciebat"). È l'unica opera di Michelangelo firmata.
La Pietà è raffinatamente levigata e perfetta sotto l’aspetto formale nella sua pacata espressione di raccolto dolore. È un dolore composto, intimo, espresso dal dolce volto della Vergine, che indica insieme alla compassione verso il Figlio morto la rassegnazione alla volontà divina. È l’unica opera firmata di Michelangelo, firma che testimonia la contentezza per il risultato raggiunto con amorosa fatica e la consapevolezza di essere il primo scultore di Roma (e del mondo). La “giovinezza” del volto della Vergine nei confronti della maturità del Figlio ha una spiegazione teologica in quanto simbolo dell’immacolatezza della Madre di Dio non corrotta da peccato alcuno.
Altre interpretazioni:
È possibile riconoscere sulla destra la mano della Madonna che sembra mostrare il figlio morto ai presenti.
Le Madonne in genere raffigurate da Michelangelo sono prive del sorriso e della naturale tenerezza verso il figlio. Hanno un volto serio, meditabondo e muto. Può darsi che ciò sia dipeso dal fatto che l’artista, rimasto orfano di madre in giovane età, abbia molto sofferto.
Michelangelo Buonarrotti, nato il 6 marzo 1475 a Caprese nel Casentino, secondo di cinque fratelli, fu dato in balia alla moglie di uno scalpellino di Settignano. Sua madre Francesca morì nel 1481. Suo padre Ludovico presto si risposò e riprese il figlio a 11 anni.La precoce scomparsa della madre contribuì forse alla formazione del suo carattere serio e malinconico e al suo modo di raffigurare la Madonna priva di tenerezza materna verso il Bambino Gesù, tenerezza che egli non aveva potuto sperimentare nella sua infanzia. Nelle sue Madonne infatti la madre ha un volto serio, meditabondo e muto (come nella Pietà), non stabilisce un rapporto affettuoso col figlio, manca un qualsiasi accenno al sorriso, il suo sguardo è distante e lontano.
Michelangelo inoltre non vuole rappresentare la scena con lo scopo di narrare un episodio (la morte di Cristo) ma è principalmente interessato all'aspetto simbolico della totalità: Maria è rappresentata giovane come quando concepì Cristo, e con il gesto dimostrativo della mano sinistra pare dire al fedele che ciò che aveva previsto (la morte di suo figlio) si è avverato.
Il tema deve essere interpretato in chiave teologica. Cristo non è solo il figlio morto di una madre che lo contempla straziata, ma il corpo eucaristico che si offre ai fedeli durante la Santa Messa: la salda e monumentale figura di Maria rappresenta
la Chiesa e le sue ginocchia sono l’altare su cui si compie il sacrificio. Sul corpo di Cristo, dalla classica bellezza, non vi è alcuna traccia della sofferenza patita: questo dato, insieme ai delicati lineamenti della Madre, che non sono quelli di una
donna ormai avanti con gli anni (la sua perenne giovinezza è quella della Chiesa che continuamente si rinnova), sembrano rimandare a una dimensione senza tempo, in cui eternamente si ripete la morte e la resurrezione del Cristo, che sono stati lo strumento della salvezza dell’uomo.
«La Pietà consacrò la fama di Michelangelo, imponendolo senza rivali sulla scena artistica italiana. […]
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che pure è uno dei più grandi contenitori di opere d'arte di tutta la terra.
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OMAGGIO PER 535° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI MICHELANGELO ( 6 marzo 1475 ): RITRATTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'"- SQUARE SHADERS DI CINZIA DEFENDI
Ecco il ritratto del volto della Madonna, della Pietà del Michelangelo, che ho dipinto a mano in Tecnica Square Shaders su piastra ovale di porcellana.
COSI' HO DIPINTO UN RITRATTO DELLA MADONNA IN SQUARE SHADERS SU PORCELLANA:
clicca sulle immagini per ingrandirle!
RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI INTORNO AL VOLTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'":
-si osservi: la Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico.
-il volto non esprime sofferenza o dolore ... ma rassegnazione; non è annientato dal dolore ma appare consapevole, pienamente conscio del compiersi di un destino inevitabile e annunciato.
-la perfezione di questa posa e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale (ricordiamoci che Ella sapeva da tempo che il Figlio Suo doveva morire per poi risorgere) quindi un dolore vissuto da tempo.
-il fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".
-osservando l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, si può pensare che Michelangelo, sottolineando la castità di Lei, volesse simboleggiare la Sua purezza, con la Sua Eterna giovinezza.
-oppure potrebbe essere soltando un gesto di estrema devozione alla Madonna, Madre di Dio, che Michelangelo Le offre dovendo esaltarla in un'opera: raffigurare la Madre di Dio Bellissima, giovane e rassegnata nel Suo immenso Amore, togliendoLe anche la bruttura di un viso sofferente e straziato dal dolore di una madre che perde un figlio.
La perfezione di questo volto della Vergine mi ha indotto a studiarne i tratti dipingendo su porcellana in tecnica Square Shaders accarezzandone i lineamenti che il Grande Maestro decise di eseguire.
Non so se ho reso l'idea con le parole, ma sono pensieri delicati e sfuggevoli che si rincorrono nella mente di ogni artista ... considerazioni che sono importanti per raggiungere il massimo nella realizzazione di un'opera ....
venerdì 5 marzo 2010
IDEE PER IL BAGNO DIPINTE A MANO SU PORCELLANA: LEVRIERI IN ORO.
Può essere una idea per firmare con il nome di un Hotel tutto ciò che circonda un cliente ,oppure riportare il logo su tutta l’oggettistica di un luogo prestigioso e particolare, e ancora sottolineare il tema di un agriturismo o altro per dare più valore all’esperienza che si sta compiendo.
Comunque il “dipinto a mano” di Cinzia Defendi, in un bagno o in una cucina, dà quel tocco di personalità al luogo dove si vive o dove si ospita per rendere tutto più accogliente e distinto.
Distinto e personale perché così non è fatto “in serie”, ma è proprio il “nostro” come lo vogliamo noi e come desideriamo viverci.
Avendo un bagno o cucina con dipinti a mano personalizzati saremo sempre coccolati nelle
immagini che ci piacciono perché le abbiamo scelte e ci dicono sempre qualcosa di importante e particolare. Ad esempio, una coppia di persone che hanno un tema in comune potranno ritrovare,
nel loro bagno o cucina, le immagini decorate: un viaggio di nozze con figure e colori del luogo riportati ovunque su oggetti e piastrelle, la passione per un particolare fiore, o semplicemente un colore che esprima il loro amore…in questo modo si firmerà nel tempo cose importanti.
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martedì 16 febbraio 2010
LA MIA PORCELLANA DIPINTA. (Cinzia Defendi)
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slideshow: LE ROSE ROSSE DIPINTE DI CINZIA DEFENDI
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OCCHI DI LUPO DIPINTI.
Particolare del Ritratto di lupo dipinto a mano da Cinzia Defendi su piastra di porcellana, in tecnica Square Shaders VIDEO SU YOU TUBE: LUPI DIPINTI...DI CINZIA DEFENDI.
Esposto alla Mostra di pittura "Arte a cielo aperto" in via Bagutta, a Milano (video su You Tube).
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martedì 9 febbraio 2010
ROSE BLU DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI.
Questa bellissima lampada da tavolo è una lampada moderna che riproduce lo stile di vecchia lampada a petrolio di una volta.
E'composta da una base in porcellana dipinta a mano, un supporto per la lampadina in ottone anticato e una stupenda campana di vetro soffiato opaco con decorazioni trasparenti.
Ho dipinto la base in porcellana bianca con piccoli bouquets di rose blu e foglioline al centro, in basso una cornice di rametti distesi ed incrociati di boccioli di roselline blu in miniatura, e un'altra cornice in alto di roselline, sempre in miniatura; filettatura in blu.
E'composta da una base in porcellana dipinta a mano, un supporto per la lampadina in ottone anticato e una stupenda campana di vetro soffiato opaco con decorazioni trasparenti.
Ho dipinto la base in porcellana bianca con piccoli bouquets di rose blu e foglioline al centro, in basso una cornice di rametti distesi ed incrociati di boccioli di roselline blu in miniatura, e un'altra cornice in alto di roselline, sempre in miniatura; filettatura in blu.
mercoledì 3 febbraio 2010
TAZZE DIPINTE E PERSONALIZZATE di Cinzia Defendi.
Sei alla ricerca di un regalo originale per il compleanno del tuo migliore amico? Regalagli una tazza con il suo nome!
martedì 2 febbraio 2010
GIRASOLI DIPINTI A MANO PER LA CASA (INTERNO) di Cinzia Defendi.
VASO IN PORCELLANA DIPINTO A MANO IN TECNICA SQUARE SHADERS CON COTTURA A TERZO FUOCO A 750°, COLORI INDELEBILI, TERMORESISTENTI E LAVABILI:
QUESTO E' UN ESEMPIO DI DIPINTO SU VASO MA PUO' ESSERE RIPRODOTTO SU BASE PER LAMPADA, SEMPRE IN PORCELLANA, ED EVENTUALMENTE ABBINARE LO STESSO MOTIVO SU CUSCINI ECC.
SE SIETE INTERESSATI TELEFONARE AL N° 02 70106847 OPPURE AL N° 329 59549011 O SCRIVETE ALL'INDIRIZZO E-MAIL cdefendi@libero.it
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Per vedere la slideshow di tutte le mie creazioni clicca qui: I GIRASOLI DI CINZIA DEFENDI
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COPPIA DI ASCIUGAMANI "LEI - LUI" DIPINTI A MANO E PERSONALIZZATI .
Farfalle dipinte a mano su asciugamani di cotone in tela bianca; i colori indelebili e lavabili.
Questi asciugamani sono stati confezionati e dipinti a mano appositamente per i miei parenti che vivono a Perth, in Australia.
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PER INFORMAZIONI:
CINZIA DEFENDI su JIMDO
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LA MINIATURA... CHE PASSIONE!!! di Cinzia Defendi.
In proposito ... vale la pena spendere qualche parola sul termine "MINIATURA"!!!
MINIATURA: La parola miniatura deriva dal latino minium, nome dato a un pigmento colore rosso-arancione, che si usava appunto per ornare le iniziali dei manoscritti o per indicare un'immagine realizzata per decorare antichi manoscritti; nel periodo medievale viene detta anche "alluminatura", arte di illustrare e decorare graficamente i manoscritti, o "illuminatura" (in inglese e francese si usano infatti rispettivamente illumination e enluminure): si suppone che derivi dai colori luminosi e vibranti che risaltano sulla pagina scritta, ma non è certo, infatti si dice anche che "alluminatura" rimandi invece all'allume, chiamato nel Medioevo lume, che veniva mescolato ai coloranti come legante per ottenere lacche.
Si chiama "miniatura" qualsiasi dipinto di piccolo formato eseguito con minuzia di particolari.
Usata dagli Egizi (tecnica a colori ad acqua su fogli di papiro) accanto ai geroglifici nel Libro dei Morti e nei papiri magici, erotici e satirici.
Il mondo greco-romano (acquerello su pergamena) illustrò fin dal sec. II a.C. opere di letteratura e trattati scientifici, oltre ai manuali di disegni ornamentali e, dalla fine del sec. IV d.C., i testi biblici ed evangelici.
A Bisanzio...poi in Oriente...in Europa...(vedi storia della Miniatura)...
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Ciò che più interessa qui è la MINIATURA-RITRATTO.Dal 1460 con l'avvento dei libri stampati i miniatori di professione dovettero rivolgere le proprie attenzioni anche ad un nuovo tipo di produzione privata per oggetti da preghiera o semplicemnete di lusso. Tale tipo di miniatura generalmente consiste in medaglioncini di forma ovale o rettangolare posti sotto vetro, spesso preziosamente incorniciati al modo dei monili per essere appesi al collo. Potevano essere anche incastonati per abbellire scatole, tabacchiere o altri oggetti personali.
Così si sviluppò il genere della miniatura-ritratto, che venne eseguita dapprima a olio su lastre di rame o altro metallo, specialmente di rame ma anche argento e stagno.
Quasi tutti i maggiori pittori manieristi si dedicarono anche a tale genere, iniziando in Francia da Jean Clouet e da Lucas Horenbout, entrambi maestri dotati di tecnica sopraffina e capaci di rendere al meglio la psicologia del soggetto. Clouet si adoperò inoltre nel diffondere la tecnica degli smalti di Limoges che si andava perfezionando applicandola alla miniatura. Horenbout invece si sforzò di diffondere la miniatura ai livelli più alti della società inglese dipingendo addirittura la famiglia di Enrico VIII e qualche volta ricopiando i ritratti dagli appartamenti reali. Insegnò inoltre la tecnica della miniatura al pittore di corte Hans Holbein il quale a sua volte diede il via alla diffusione del genere nei territori tedeschi;
in Inghilterra, in Germania e nei Paesi Bassi profonda fu l'influenza della ritrattistica di Hans Holbein, di Lucas Cranach e poi di Antonie van Dyck.
In Italia invece le prime miniature si fanno risalire all'opera del Bronzino degli anni '40 del Cinquecento, ma anche al Parmigianino, il Barocci, Tintoretto e Carracci furono attribuite diverse miniature.
La massima fortuna della miniatura-ritratto, generalmente ad acquerello su avorio; tale novità deriva dalla sperimentata tecnica di pittura utilizzata sui coperchi dipinti delle tabacchiere molto diffuse a Venezia. La conseguenza immediata fu la riduzione della superficie pittorica dovuta non solo alla maggiore difficoltà di utilizzare l'acquerello sul nuovo medium, ma anche al crescente fascino per l'uso di dei ritratti a smalto generalmente più piccoli. Fu Rosalba Carriera la prima ad introdurre la miniatura su avorio nei piccoli ritratti trasportando realizzando la stessa vitalità ariosa e pittorica dei suoi personaggi su scala ridotta. Sebbene molto influente presso la corte di Luigi XV fu il trionfo del Rococò nel solco di Fragonard, Boucher e Watteau. L'uso del paesaggio in miniatura su oggettini di PORCELLANA si ebbe però per tutto il Settecento e nel periodo neoclassico (Giovanni Battista Lampi, Jean-Honoré Fragonard, Elisabet Vigée-Le Brun, J.-B. Huet, R. Cosway, H.F. Füger).
Anche durante il romanticismo rimase viva la moda del RITRATTO IN MINIATURA
(in Francia Jean-Baptiste Isabey e Lizinka-Aimée-Zoe de Mirbel; in Belgio la scuola di Bruxelles; in Inghilterra E. Miles; in Italia Pietro Bagatti Valsecchi).
La miniatura diventatò un consolidato passatempo e fino al 1760-70 la maggior parte dei miniaturisti non aveva alcun tipo di preparazione professionale. La tecnica era così diffusa nella società da rappresentare un'entrata sicura per i giovani artisti i quali si facevano conoscere presso gli aristocratici anche grazie ai ritratti su commissione dei loro cari, ma il diffondersi della fotografia dopo la metà dell'Ottocento ne soppiantò definitivamente l'uso.
E' fondamentale sottolineare che fu piuttosto il mutamento della società da aristocratica (di cui la miniatura era espressione) a borghese (affascinata dalla fotografia) a far tramontare definitivamente la miniatura.
Il ‘miniare’, creduto fatto storico esaurito dopo l’invenzione della stampa e dell’incisione,della fotografia, è comunque presente ai nostri giorni quasi come una "necessità" dell'artista contemporaneo.
Oggi siamo più consapevoli del "macrocosmo" in cui siamo inseriti, ma conosciamo anche di più il nostro "microcosmo" (e di entrambi non possediamo tutta la conoscenza) e quindi essendo nel "mezzo" possiamo avere diverse prospettive ... o "dal nostro piccolo" e allora creiamo opere grandi e grandissime come per dire che siamo protesi verso l'Infinito .... oppure come artisti creiamo opere in miniatura ( basti pensare al modellismo in scala, alle riproduzioni di ambienti in miniatura,...ecc.).
Ci siamo attorniati di figure in miniatura! Basta guardarci attorno: dalla figura di un piccolo paesaggio sulla bottiglia di acqua da tavola, ai vari loghi creati per distinguerci, ecc. ... perfino alle "MINIATURE" che compaiono anche qui su Blogger, le piccole immmagini accanto ai nostri Post elencati ...il tutto per "avere tutto più sotto controllo" .... ed anche per avere quella parvenza di poter dominare meglio
ciò che ci circonda ...
E oggi ci sono gli appassionati della Miniatura, che di questa fanno un'ARTE lavorando con passione.
L'Artista miniaturista contemporaneo è quasi come se volesse magnificare la grandiosità del Macrocosmo contemplandola in uno spazio piccolissimo, riproducendola nei dettagli.
E io mi pongo fra questi appassionati; con meticolosità e precisione ritraggo su supporto di porcellana persone o animali usando fotografie per meglio catturarne i dettagli nei minimi particolari.
LAVABO "ROSE BLU di CINZIA DEFENDI.
Si possono avere diverse collezioni floreali come nell’esempio virtuale riportato in questo sito: tutto il bagno a tema “rose blu” oppure tutto a tema “rose di macchia” ecc.,e ovviamente qualsiasi altro fiore o composizioni particolari.
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LA PORCELLANA E' BELLA, ELEGANTE E ATOSSICA (...SOLUZIONE PER GLI ALLERGICI!) E RISPONDE A TUTTE LE ESIGENZE DELLA VITA MODERNA.
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PER I COORDINATI E I COMPLEMENTI D'ARREDO VISITA ANCHE IL MIO SITO ARTE E CREATIVITA' di CINZIA DEFENDI
oppure SITO PERSONALE DI CINZIA DEFENDI
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SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE PER CHIARIMENTI E DOMANDE IN MERITO!!!
PER INFORMAZIONI E ORDINI TELEFONARE AL N°02 70106847 OPPURE CELL.329 59549011 oppure SCRIVETEMI all'indirizzo e-mail cdefendi@libero.it
GRAZIE!
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LAVABO "ROSE ROSA SALMONE" di CINZIA DEFENDI
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PER I COORDINATI E I COMPLEMENTI D'ARREDO VISITA ANCHE IL MIO SITO LE ROSE ROSA DI CINZIA DEFENDI
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VISITA ANCHE:LE ROSE BLU DI CINZIA DEFENDI
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ROSE BLU SULLA PICCOLA BUSTA IN PORCELLANA DA UTILIZZARE ANCHE COME BOMBONIERA.
Questa piccola busta in porcellana è stata dipinta a mano con colori per Terzo Fuoco e cotta a 800° e i colori sono quindi indelebili e lavabili.
Si può utilizzare come porta-biglietti o porta-appunti, porta-penne e come bomboniera.
Può essere utilizzata come bomboniera per le Nozze d'argento perchè c'è un filo d'argento che richiama la Cerimonia del 25° Anniversario.
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PER INFORMAZIONI:
BOMBONIERE PER MATRIMONIO PERSONALIZZATE
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OPPURE:
BOMBONIERE PERSONALIZZATE DI CINZIA DEFENDI
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ALTRO IN:
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ESPOSIZIONE DEL COORDINATO BAGNO "ROSE BLU" DIPINTO A MANO DA CINZIA DEFENDI GUERRINI, ALLA GALLERIA "SENSO" A CASSANO D'ADDA:
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ACCESSORI PER IL BAGNO CON ROSE BLU DIPINTE A MANO.
Un cigno porta-anelli e un profumatore per ambienti a forma di cuore in porcellana, dipinti a mano a terzo fuoco da Cinzia Defendi, con colori indelebili e lavabili.
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